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Denning parla delle difficoltà di Rea, dei passi avanti di Locatelli e del fattore fortuna

Tuesday, 9 April 2024 09:24 GMT

Due Round andati in archivio ma soli otto punti per Jonathan Rea con Yamaha: il capo del team Paul Denning si augura una svolta a breve

Tanti grossi cambiamenti sullo schieramento per la stagione 2024 del Campionato del Mondo MOTUL FIM Superbike che però per Jonathan Rea (Pata Prometeon Yamaha) non è iniziato nel modo migliore. Infatti al momento Rea ha collezionato un solo arrivo in zona punti, in occasione dell’ultimo Round andato in scena a Barcellona. Di questo e di tanto altro abbiamo parlato con il capo del team, Paul Denning.

L'AVVIO DI 2024 DI JR: “Non abbiamo ottenuto nulla di ciò che volevamo… dobbiamo adattarci alla situazione di gara”

Inizio di avventura in salita per Rea in Yamaha, come esplicato da Paul: “L’inizio del percorso tra Jonathan e Yamaha è stato positivo in termini di sua integrazione nel team, di clima di lavoro e di come sono andate le cose per lui nei test ma purtroppo i primi due weekend di gara sono stati estremamente deludenti. C’è stata una combinazione di fattori, alcuni dei quali ovvi da vedere come le cadute ma anche fattori che non si sono visti e che hanno condizionato le sue prestazioni in modo piuttosto significativo. Questo ha fatto sì che nei primi due weekend di gara non abbiamo centrato nulla di quello che volevamo raggiungere ma tra gli aspetti positivi c’è il fatto che lui fisicamente è in forma ed è molto motivato. Abbiamo almeno due anni per ottenere ciò che vogliamo ottenere ma considerando tutti i successi che ha conquistato non vorrà attendere troppo a lungo prima di lottare per il podio e per ottenere i risultati che lui e la moto sono capaci di ottenere e speriamo di essere messi bene per iniziare a farlo ad Assen”.

Gestire la situazione e le relative difficoltà; l’esperienza di Denning gioca un ruolo chiave: “La motivazione è la stessa di sempre e cioè è elevatissima. Quando hai delle difficoltà come quelle che abbiamo avuto noi con Jonathan nei primi due Round il pericolo è quello di fare cose sbagliate. Il segreto sta nel valutare attentamente e razionalmente i problemi, assicurandosi di fare le cose giuste per indirizzare nel verso giusto tutto quanto. Quando le cose non vanno nel verso giusto è difficile dato che uno può voler fare di più e poi finisce che crea più problemi di quelli che risolve. Ovviamente deve adattarsi alla situazione di gara ma non dobbiamo dimenticarci che – cosa insolita per qualsiasi pilota – ha guidato la stessa moto e ha fatto parte dello stesso team per tanto tempo. L’adattamento forse è un po’ più complicato di quello che avrebbe potuto essere. Penso che a breve inizierà ad avere la confidenza per cominciare ad avere fiducia nella moto e per avere quel po’ in più di performance per iniziare a lottare per il podio”.

SUI CAPOTECNICI: “Per Loka il prossimo step deve essere la vittoria”

Grosso passo avanti quello compiuto dal compagno di box di Rea, ovvero Andrea Locatelli che al momento è il miglior pilota Yamaha: “Se nella parte del box di JR c’è stata un po’ di frustrazione, il messaggio positivo è che la moto è in grado di poter lottare nelle posizioni di vertice. Man mano che la confidenza di Loka continua a crescere, il suo prossimo step deve essere quello di vincere una gara e fare quello step nel credere di potercela fare e di ripetersi. Nelle posizioni di vertice il livello è altissimo, mai stato così alto in termini di talento. Lavorare con Tom gli piace; Jonathan ha un ottimo rapporto con Andrew Pitt e anche sul piano personale. Forse troppo in termini di rapporto di lavoro. Se sei troppo vicino a qualcuno sul piano personale, allora puoi parlarci in un modo che non useresti in campo professionale. Tom ha un approccio molto intelligente e calmo e non sta cambiando troppo la moto ma sta invece facendo un lavoro super dettagliato e di grande qualità. Non posso dire che il suo sia un lavoro migliore di quello fatto da Andrew, è semplicemente diverso. Ha risposto molto bene a quella differenza ma, parlando onestamente, la moto con cui ha quasi vinto in Australia è la stessa in termini di bilanciamento definito se comparata a quella che Andrew gli ha dato un anno fa in Australia, con dei piccoli accorgimenti e cambiamenti specifici. Tom ha una modalità di lavoro molto strutturata, procede passo passo – sempre con delle motivazioni ingegneristiche significative e un’adeguata conoscenza – e sembra adattarsi molto bene ad Andrea”.

Pitt ora è passato al fianco di Rea: come vanno le cose tra i due – che sono ottimi amici – da un punto di vista professionale? “Direi che stanno andando molto bene, nonostante i risultati”, ha risposto Denning. “Ovviamente per tutti in Australia sono stati un test e una gara molto difficili. Quando un pilota riporta una brutta caduta e lo stesso capita all’altro nella stessa curva e le cose non vanno nel verso giusto, si avverte della tensione. Però AP ha risposto molto bene a tutto questo e penso che nel corso del test e della gara abbia fatto davvero un ottimo lavoro. I problemi che abbiamo avuto in Gara 1 e Superpole? Andrew per quanto di sua competenza non avrebbe potuto fare nulla per prevenirli o per migliorare quelle situazioni. Sta facendo del proprio meglio per mantenere tutto sotto controllo. Jonathan si fida molto di Andrew e della sua etica professionale, oltre che di come motiva i ragazzi nel box e il suo desiderio di fare bene. Penso che in un nuovo team, il fatto di conoscersi bene da così tanto tempo anche personalmente, abbia dato a Jonathan tanta fiducia. Il nostro percorso insieme non è iniziato nel migliore dei modi ma se continuiamo a lavorare in modo positivo potremo fare bene”.

IL FATTORE FORTUNA? “Sempre tanta cautela quando devo giustificare un risultato…”

Oltre 25 anni alla guida di team di alto livello per Denning che ne ha viste davvero tante, ma in tutto questo quanto influisce il fattore fortuna? “La fortuna e la sfortuna esistono ma sono sempre molto accorto quando devo giustificare un buon risultato o un cattivo risultato, soprattutto in quest’ultimo caso dato che così non fai nulla di proattivo per provare a fare meglio. Purtroppo, dal lato del box di JR, oltre ai problemi che forse avremmo potuto risolvere meglio, a volte tutti si mettono a renderti le cose un po’ più complicate. Per quanto riguarda ‘Loka’ sarebbe facile dire che sia stata sfortuna finire la gara al primo giro a Barcellona ma se in qualifica avessimo fatto meglio e fosse partito tra i primi sei, non sarebbe finito fuori pista. Quindi, dobbiamo fare meglio in qualifica – sia adottando una strategia migliore che trovando maggiore performance nella moto – per partire più avanti. La fortuna entra in gioco ma se ti impegni c’è sempre qualcosa che puoi fare per evitarla”.

IL FUTURO DI YAMAHA: ‘L’impegno di Yamaha in Giappone ed Europa è totale”

Dal 2025 la Yamaha R1 in Europa sarà esclusivamente una moto da gara e da circuito, anche se la produzione continuerà in tutto il mondo. Denning ha detto che questo avrà un impatto positivo dal punto di vista delle competizioni: “Ci sono degli svantaggi per una moto che sostanzialmente resta la stessa ma ci sono anche dei grandi vantaggi in termini di sviluppo, obiettivi chiari e conoscenza degli ingegneri. Il fatto è che per il 2025, la R1sarà disponibile nei mercati europei unicamente come moto da gara o per giornate in pista e sarà venduta ai clienti nello stesso modo in cui viene venduta una moto da motocross. Al momento non sono a conoscenza di alcun dettaglio ma è logico che se una Casa non deve investire nel campo delle emissioni e dei continui aggiornamenti normativi, esiste la possibilità di renderla più attrattiva come moto da corsa o sportiva. Aspettiamo e vediamo, come ho detto non conosco alcun dettaglio ma ciò che so è che l’impegno di Yamaha sia in Giappone che in Europa nei confronti della R1 è totale. Da un punto di vista delle competizioni, è buono per un continuo miglioramento delle specifiche”.

LA VITTORIA DI TOPRAK CON BMW: “Ha fatto male vederla dal punto di vista del team e di Yamaha”

Insieme hanno vinto 37 gare: un record assoluto nella storia del WorldSBK. Denning ha detto la sua anche sulla prima vittoria di Toprak con BMW: “Non abbiamo mai detto che non sarebbe stato competitivo con qualunque altra moto ma onestamente ha fatto male vederlo da un punto di vista del team e di Yamaha, è impossibile negarlo. Toprak, quando ha il feeling, ha un talento immenso. A Barcellona ci ha sorpreso tutti quanti dato che si tratta di un circuito sul quale è difficile gestire le gomme. Vedremo. Mancano ancora tante gare e, come abbiamo già detto, non penso che ci siano solo uno, due o tre piloti favoriti”.

 

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